In un futuro abbastanza prossimo il prof. Telmo Pievani, accompagnato da una robottina virtuale, viene in contatto con quattro archivisti-musicisti un poco strampalati sopravvissuti negli anni. Grazie agli strumenti scientifici e musicali a disposizione, tra sonorità immersive e realtà diminuite, badanti virtuali, il professore può viaggiare indifferentemente nel passato, nel presente e nel futuro dell’Italia alla scoperta di un patrimonio tra i più significativi in ambito europeo per il numero totale di specie animali e vegetali presenti. Si inizia così un viaggio in un’Italia che era e non è più: un territorio ricco in modo inverosimile con una biodiversità unica e diversificatissima. Quasi come Goethe nella penisola dimenticata e devastata da una desertificazione non solo di flora e fauna ma anche dell’anima, inizierà una peregrinazione surreale e comica tra creature reali e immaginarie.
Tra Sergio Endrigo nell’Arca di Noè e il rospo ululone, il Rondone di Montale e la Pernice bianca, Modugno con il suo Volare, la Quaglia tridattila e la lucertola blu dei faraglioni di Capri, ammiriamo una fauna che si riprende i suoi spazi, come se si autodeterminasse in una nuova Arca di Noè.
Ci si rende conto che camminiamo sopra un tesoro, che stiamo dilapidando a forza di consumare il suolo, di cementificare, di imbrigliare i fiumi, di inquinare.Il riscaldamento climatico peggiora la situazione, anche se le piante e gli animali si stanno adattando, salendo in quota, e spostandosi. Durante la pandemia abbiamo visto che appena ci siamo chiusi in casa gli animali selvatici si sono ripresi i loro spazi. A causa dell’abbandono di montagne e boschi, in Italia sono tornati lupi, orsi, linci, sciacalli dorati, persino i castori. Altri animali hanno imparato a vivere benissimo attorno a noi, approfittando di noi, soprattutto cinghiali, volpi, cornacchie e gabbiani.
Continuerà a succedere anche in futuro?
Il succo del discorso è che dobbiamo prenderci cura della nostra biodiversità senza troppi pensieri e discorsi inutili, perché non abbiamo alcun diritto di distruggerla e non ci conviene neppure farlo. Insomma, essere un poco più immersi al pari degli altri animali.